Sono qui perché sto combattendo contro un demone. Un demone che si
accanisce contro di me, attraverso il cibo.
Per tutta la mia
esistenza, il demone ha cercato di distruggermi: attraverso
l'autolesionismo, la depressione, e infine, l'ossessione per il
cibo.
Il cibo, agognato e
rifiutato...
Per fortuna, me ne sono resa conto, e ho deciso di
combattere questo demone malvagio.
Pubblicamente, perché voglio
che la mia battaglia avvenga in compagnia.
Il demone non ci fa
vivere. Ci illude di farci vivere come vogliamo, ma in realtà vuole solo
annientarci...
Se volete vivere, dovete prima scacciarlo. Altrimenti vi
ritroverete a sopravvivere penosamente, ed infine, vi condurrà alla
morte. Se non quella fisica, quella cerebrale.
Il mio
blog si chiama così per ricordare a me stessa il momento più
critico al quale il demone mi ha portata.
Dopo mesi e mesi di dure lotte e idealizzazioni, il demone
mi ha portata ad ossessionarmi unicamente su questo alimento: la mela. Per
un certo periodo, mi sono nutrita solo ed esclusivamente di mele. Avevo così
fame, così ardentemente voglia di addentare qualcosa che fosse diverso da una
mela, che paradossalmente mangiavo solo quelle. Era l'unico cibo che il
demone mi concedeva di mangiare. Ma la fame, che lottava per avvertirmi,
per salvarmi, si ribellava... e così, mangiavo una mela dopo l'altra, fino a
sentirmi male. Una decina di mele al giorno, anche. Ma era ovvio che non era
sufficiente... solo che all'epoca non me ne rendevo conto.
Il demone
era troppo forte. Troppo insidiato nelle mie profonde
debolezze.
Poi, il baratro. Il ricovero ospedaliero. I medici, le
cliniche, gli psicologi, gli psichiatri, gli aghi, le flebo, gli
elettrocardiogrammi...
Il freddo, la stanchezza, il dolore, i pianti, la
disperazione, la voglia di morire...
Toccai il fondo, senza rendermene
conto.
Ora voglio combattere. Insieme a chiunque
leggerà.
Il fondo, del resto, l'ho già toccato; cos'altro ho da perdere,
se non la mia stessa vita?
Ripetetevelo pure
voi!
M.V.
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaTi ringrazio. Ho scritto piuttosto di getto, sono animata dalla voglia di condividere ciò che ognuno di noi ha difficoltà a comunicare all'altro. Ma tutti viviamo dei drammi, in un modo o nell'altro... una delle soluzioni è esternarli e non lasciare che ci logorino dall'interno.
Elimina:)
Mamma mia, ho quasi le lacrime..*_*
RispondiEliminaGrazie di aver condiviso la tua storia, da veramente tanta forza e speranza.
Sono contenta che ora tu sia pronta a combattere, una cosa "bella" di toccare il fondo é che piú giú non si puó andare. Ora, é tutta in salita=)
Ti abbraccio
Mi fa veramente tanto piacere leggerti. E che ciò che abbia scritto dia forza e speranza! Sì, proprio come hai detto tu, dal fondo non si può che risalire, perché andare più giù significherebbe tornare a quei livelli, i livelli in cui il controllo che tanto cercavamo e ancora cerchiamo... passa in mano a qualcun altro! Allora andiamo incontro ad un controsenso: vogliamo così tanto controllo che finiamo per perderlo!
EliminaAllora è molto più conveniente trovare un equilibrio. E stiamo lottando per trovarlo!
Grazie di esserti fermata a leggere :') a breve ne scriverò una più completa, perché voglio soffermarmi sulla brutalità di come noi, con questa problematica incompresa, veniamo trattate dai medici e da "specialisti" che purtroppo non sanno farci. Scriverò per me, per tutte voi, per dare forza a chi in questo momento non ce la fa e vuole sprofondare ancora di più...
Voglio che si sappia che cosa accade, se si va ancora più giù, a livello fisico ed emotivo.
Meglio prevenire che curare... io sono stata curata, ma se si è ancora nella fase in cui si può prevenire... tanto meglio!