lunedì 12 agosto 2019

Breve storia

Eccomi qua.
Alla fine ho trovato modo di scrivere adesso. Il post introduttivo mi è servito per ricordarmi un po' come funziona questa piattaforma.



Torniamo dunque indietro di 5 anni. 

Aprii questo blog, ebbi appena cominciato un percorso di cura in un'altra città.
Non ce la facevo più a convivere col mio malessere.
L'anoressia era stata latente per qualche anno, ma scoppiò in tutta la sua potenza nel 2013 (anche se qualche avvisaglia c'era stata l'anno precedente).

L'inizio è un po' uguale per tutte, ovvero si decide di mettersi a dieta per vedersi meglio e migliorare la propria composizione corporea.
Ci si vede grosse, goffe, imbarazzanti, brutte, sproporzionate... e comincia la restrizione.
Si toglie un po' di qua, un po' di là, si tolgono gli alimenti più calorici, si riducono le porzioni... inizialmente non volevo dare troppo nell'occhio.

Io stessa non pensavo mai che sarebbe andata a finire così.
Semplicemente non mi piacevo allo specchio e volevo cambiare il mio fisico.

Ovviamente compagna inseparabile era diventata la bilancia.
Inizialmente mi pesavo una volta ogni tanto... poi ho cominciato a divenirne ossessionata e mi pesavo più volte al giorno.
Non partivo da un peso considerevole, anzi ero già nel limite del normale, se parliamo di BMI (indice di massa corporea, che è comunque molto discutibile e NON completamente indicativo dello stato di salute di una persona). 
Pesavo all'incirca 50, 52 kg per circa 162 cm di altezza.

La restrizione va avanti e perdevo peso.
Ogni mattina appena sveglia mi pesavo e provavo gioia nel vedere quel numerino scendere sempre di più senza troppi sforzi.
E qui... cominciò il periodo "bello" dell'anoressia.
Ero dimagrita, mi piacevo di più, i vestiti mi andavano larghi, il mio corpo era meno "ingombrante", mi sentivo finalmente a mio agio con me stessa.
Per tanti versi mi sentivo più bambina. Meno donna. Meno adulta.

(Questo è un altro argomento da sviscerare ma non adesso... per il momento mi limito a riassumere la mia storia).

Ma non potevo di certo fermarmi... avevo bisogno di perdere ancora peso, per sentirmi ancora meglio con me stessa!
Continuai a calare sempre di più, a ridurre le porzioni, fino a eliminarle completamente.
Dicevo bugie alla mia famiglia, ai miei amici, agli insegnanti, saltavo i pasti, andavo a camminare, facevo sport, mi allenavo in continuazione a casa...
La mia alimentazione da scarsa divenne praticamente inesistente.

Fino a che la mia famiglia non notò che qualcosa non andava...
Da circa 50 kg arrivai senza troppa fatica a 40 kg.

Ma il periodo "bello" dell'anoressia è destinato a cessare, perché se per un certo punto ci reggono su i "nervi", o se parliamo di biologia, il nutrimento che il nostro corpo trova "mangiandosi" la muscolatura e il grasso, ad un certo punto tutto ciò non è più sufficiente.
Si comincia a sentire il peso (in tutti i sensi) del nostro comportamento malato.

Arrivò, nel mio caso, la stanchezza, la sonnolenza, il dolore ai muscoli che non avevano più nutrimento, fitte dappertutto, capelli che cadevano, pelle orribile e ovviamente... peggiore tra tutte, la depressione più nera.
Volevo morire (diverse volte in passato ho avuto questi momenti neri), e decisi che il modo in cui finalmente sarei morta era non mangiando più.

Smisi di andare a scuola, di praticare le attività pomeridiane perché il mio corpo non sosteneva più niente.
Se in piena perdita di peso riuscivo, pur non mangiando niente e non dormendo, a percorrere chilometri e chilometri sotto il sole d'agosto... be', non ci riuscivo più.
Qualsiasi movimento mi causava dolore e stanchezza infinita.
Anche legarmi i capelli era diventato difficile, perché non riuscivo a sostenere le braccia.

Il seno mi era quasi scomparso, le mestruazioni pure (e di questo ne ero felicissima, purtroppo).
Abusavo di lassativi ogni sera perché ero completamente bloccata (dato che mangiavo solo qualche verdura e un po' di frutta).
Bevevo tisane su tisane con un po' di zucchero, a volte neanche quello.
Mangiavo chili di uva, di fave, di mele, ogni tanto di pomodori.

Basta...

La mia famiglia era disperata, tutti erano disperati.

Mi portarono da diversi psicologi, medici, luminari... ma nessuno riusciva ad entrare in contatto col mio mondo: mi ero barricata in una prigione d'oro.

Credevo che nessuno, ma proprio nessuno potesse capirmi, neanche lo psicologo più esperto di tutto il mondo!
Se proprio devo dirla tutta, non è che fossero così professionali...
Potevano essere professionali nel campo medico, ma di sicuro non in quello psicologico.
Mi recavo agli appuntamenti ma senza motivazione.

Frequentai qualche gruppo terapeutico ma non c'ero con la testa.
Perché, sapete. quando il corpo non ha nutrimento, ne risente anche il cervello...
Non riuscivo più a ragionare razionalmente, seppur tutti questi esperti constatavano ogni volta che aprivo bocca e scrivevano sui loro dossier che ero una ragazza intelligentissima e, in realtà, molto consapevole di quello che facevo (sotto sotto).

Ma si arriva ad un certo punto in cui è difficile anche solo parlare. Rispondere alle domande. Perché il corpo sta lentamente morendo.
Si arriva ad un certo punto in cui le poche calorie che il corpo trae dal nutrimento non sono sufficienti neanche a sostenere il metabolismo basale. Quindi tutte quelle attività essenziali e non consce del nostro corpo, come la respirazione, il battito cardiaco e tutte le attività degli organi interni.

La situazione precipitava sempre di più.
Arrivai a circa 33 kg.
Stavo malissimo, ma non se ne parlava di ricominciare a mangiare.
Continuavo ad agire come se nulla fosse, a non mangiare, o mangiare qualche frutto.
Non riuscivo più a interpretare il mondo intorno a me, ero diventata un'ameba...

Tutto crollò quando mi ricoverarono quando videro che il mio cuore stava cominciando a cedere.
Il cuore è uno dei primi organi ad essere colpiti. Mi dissero che le pareti muscolari del mio cuore si stavano assottigliando.
Cosa volete che pensassi? Ovviamente non me ne fregava nulla. Il mio "potere" era l'anoressia e nessuno si sarebbe messo in mezzo all'unica cosa che mi faceva sentire "reale" e "bene" (grande paradosso).

Mi ricoverarono contro il mio volere, e da lì poi pur non volendo presi un minimo di peso.
I miei mi portarono in un centro (per motivi di privacy preferirei non dirlo in questo momento, ma se volete maggiori informazioni scrivetemi) e da lì, seppur con mooooolte resistenze, difficoltà e altro, mi affidai poco a poco alle persone che, per la prima volta, sembravano capirmi realmente.



5 anni dopo...

Non so veramente come cominciare questo post. 

Il primo post dopo 5 lunghi anni!



Avevo una manciata di persone che mi leggevano e commentavano con costanza, ho ricevuto tante mail negli anni...
So che qualcuno prima o poi mi leggerà, magari per puro caso capiterà su questa pagina oppure perché cercherà personalmente testimonianze di persone come me.

Per chi capita qui per la prima volta, riassumo brevemente quello che era questo blog: nel 2013 mi sono ammalata di anoressia. Ero molto attiva sulle varie piattaforme online come appunto blogspot, e avevo cominciato a scrivere di me e del mio problema per cercare persone che stessero passando la stessa cosa.
Inutile dirvi che quei benedetti post erano qualcosa di raccapricciante, a rileggerli adesso... più che mai mi rendo conto di quanto stessi male.
Poi ho smesso di scrivere perché ho intrapreso un percorso di cura - quello che mi ha salvato la vita, ed è stato meglio per me allontanarmi da tutto ciò che potesse succhiare via le mie energie, che già erano poche.

Ci sarebbero tantissime cose da dire, veramente tante. Ho deciso di ricominciare a curare un blog per parlare della mia esperienza, di modo che possa essere d'aiuto ad altre persone.
Inizialmente pensavo di aprirne uno nuovo, però poi ho pensato... "perché fare la fatica di ricominciare da 0? Vediamo se è ancora attivo Male di Mele!", ed eccomi qui, pronta a bonificare questo luogo che una volta era pregno di rabbia e dolore.
Ci ho messo tanto impegno nel farlo, perché lasciarlo sospeso così nel vuoto senza anima?!

Parto dal titolo del blog, per rinfrescarvi la memoria. Direte... perché "Male di Mele?".
Nel periodo peggiore della mia malattia, mi ero ridotta a mangiare solo e unicamente... mele. Sì, avete capito bene, solo mele. Di quelle verdi, possibilmente.
C'è una spiegazione in merito, non soltanto legata alle calorie... magari prossimamente ne parleremo.

Questo è un post introduttivo, giusto per riprendere un attimo la mano. A breve pubblicherò a grosse linee quello che è successo in questi anni.

Alla prossima!