martedì 1 ottobre 2019

Capire il proprio malessere: DCA


Chissà che scoperta, penserete.
Per guarire bisogna capire il proprio malessere.
Ma che cosa vuol dire?
Ci aspettiamo che gli altri ci capiscano, ci stiano dietro, ci ascoltino... ma se non capiamo neanche noi stesse, come potremo mai pretendere che lo facciano gli altri?
C'è un lato onnipotente nei disturbi alimentari: siamo in grado di manipolare gli altri, controllarli e portarli (anche se non sempre) a fare ciò che vogliamo.

Secondo me, il primo passo del capire il proprio malessere è: crederci, innanzitutto.
E' facile cadere nella negazione, ovvero negare che ci sia un problema, che stiamo benissimo e che non abbiamo bisogno di alcuna cura o ospedalizzazione...
Probabilmente è il periodo più bello della malattia, in cui crediamo di avere il controllo di tutto e di tutti e nulla può toglierci dalle mani questo potere enorme.
Capire di avere un problema serio... è un passo. Enorme.

A distanza di anni mi interrogo ancora su quei momenti terribili che ho vissuto. Che cosa cercavo? Cosa volevo dalla mia vita? Cosa volevo dagli altri? Cosa mi faceva soffrire a tal punto da affamarmi?
Con la psicoterapia ho compreso la mia storia, la mia patologia, "l'obiettivo" della mia malattia.
Ma credo che sia fondamentale prendersi dei momenti e riflettere... anche a distanza di anni. Ricordarsi il proprio dolore, riviverlo e ripromettersi di amarsi qualsiasi cosa accada.

Facile? No, assolutamente no! Sono cose che vanno apprese... passo dopo passo...

2 commenti:

  1. Facile per niente.. si ha senso ciò che dici ma metterlo in pratica è tutta un'altra cosa.
    Come stai?

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  2. Ciao, non scrivi più ed è un grosso peccato. Hai sicuramente moltissimo da trasmettere. Come stai?
    Io sono in lista per il ricovero in residenza..immagina l'ansia.

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